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Conoscere e amare la propria femminilità intima. Un esercizio sempre valido.

Molte donne ancora vivono il proprio corpo e la sessualità con senso di colpa e inadeguatezza, evitando di guardarsi troppo nell’intimo e correndo così il rischio di percepire come anormale ciò che è del tutto normale oppure di trascurare qualcosa che invece andrebbe tenuto sotto controllo, con ripercussioni su autostima e benessere.
L’esercizio dello specchietto per poter osservare comodamente la zona intima “da sotto” (dato che, a differenza dei genitali maschili, quelli femminili risultano meno comodi da osservare) è un buon modo per muovere i primi passi verso un più sano e completo erotismo, personale e di coppia.
Utile è anche “ascoltarsi” durante e dopo l’esercizio: cosa si prova e quali emozioni affiorano?. Ogni donna può vivere quel momento in modo differente.
A volte, però, risulta già difficile dare un nome a quello che si vede: “questa è la vagina o la vulva?”, “come dovrebbe essere fatta?”, “è troppo grande/piccola/chiara/scura?“ e altre mille possibili domande.
L’ anatomia di base dell’intimità femminile (meato uretrale, orifizio vaginale, imene, piccole e grandi labbra, clitoride, perineo, ecc.) è più complessa di quanto si creda e le sue componenti vengono spesso nominate in modo approssimativo.
Tuttavia conoscersi resta un passo fondamentale per imparare ad amarsi, rispettarsi e mantenersi in salute!

Conoscersi come donna (ma anche come uomo) è un percorso che dura tutta la vita, ma un piccolo esercizio per prendere confidenza e conoscenza con il proprio corpo può aiutare.